Più di tutto mi ricordo il futuro

Mai come in questo periodo, la frase di Salvador Dalì ci appartiene:

Scriviamolo #insieme il nostro futuro, pensando all’oggi, che non è una fine, ma un nuovo inizio, un nuovo modo di pensare, di pensarci…”

L’inizio di un nuovo noi.

Riprendiamo carta e penna, scriviamo, facciamo prendere forma alle nostre idee, per il nostro futuro.
Molte volte lo abbiamo letto e molte altre persone lo hanno voluto ricordare: fermiamo questo momento, questo dolore e immaginiamo i nostri nipoti quando studieranno questo periodo storico e ci chiederanno come sia stato, lontano dai nostri cari, spaventati dalla malattia, lontani dalle nostre vite.

E come ha ricordato Stefano Mancuso - saggista, scienziato e professore: «La quarantena ci ha trasformato in piante, non siamo più animali che si muovono all’interno di uno spazio, ma siamo più attenti a dove ci troviamo: abbiamo curato più la nostra casa, scoperto angoli che non sapevamo ci fossero e riscoperto oggetti perduti. Come le piante moltiplicano foglie e fiori, noi abbiamo moltiplicato gli strumenti nella comunicazione, non potendoci muovere abbiamo bisogno di essere connessi, sempre.»

Un ulteriore elogio alla Natura.